Al
Magnifico Rettore
Università di Parma
SEDE
La legge in oggetto aveva lo scopo di
risolvere l'annoso problema dei tecnici laureati autorizzando le Università a
bandire, nell'arco di cinque esercizi finanziari, concorsi per posti di
ricercatore confermato riservati al personale delle stesse università.
L'amministrazione
dell'Università di Parma dapprima ha predisposto un elenco del personale in
servizio in possesso dei requisiti richiesti e successivamente ha affidato ai
Presidi delle Facoltà la verifica dell’attività scientifica e alle Facoltà
il reperimento delle risorse finanziarie all’interno del budget a loro
assegnato.
Al
riguardo vorremmo fare alcune considerazioni.
La
prima riguarda l’elenco degli aventi diritto predisposto
dall’amministrazione poiché scorrendo attentamente la lista ci sembra che
abbia tralasciato, tra i destinatari della legge, “l’area Elaborazioni
dati” quando la legge stessa parla di “funzioni tecniche” e non di
“aree”. Mentre molti atenei italiani hanno provveduto ad inserire anche
quest’area tra gli aventi diritto (si veda ad es. Bologna, Pisa, Verona).
D’altro canto anche il nuovo contratto va in questa direzione facendo
confluire in un'unica area l’area tecnico scientifica e quella di Elaborazione
dati. Siamo convinti che in questo caso sia stata più una dimenticanza che una
decisione interpretativa della stessa amministrazione.
La
seconda considerazione riguarda invece la scelta di affidare alle Facoltà il
reperimento delle risorse finanziare all’interno del budget a loro assegnato
creando in tal modo una inaccettabile disparità di trattamento tra il personale
in possesso dei medesimi requisiti sanciti dalla legge. Ne è conseguito che le
Facoltà hanno assunto, nella assegnazione dei posti da bandire,
comportamenti completamenti difformi. Alcune hanno bandito quasi
totalmente i posti per gli aventi diritto, altre non hanno bandito alcun posto,
altre ancora hanno privilegiato alcune figure di tecnici laureati a discapito
delle altre. Inoltre riteniamo che le Facoltà dovrebbero, per chiarire questi
comportamenti difformi e per garantire una maggiore trasparenza, dare
comunicazioni ufficiali su come intendono muoversi per i posti ancora da bandire
o esplicitare se esistono dei vincoli nell’assegnazione degli stessi al fine
di garantire a tutti un trattamento equo e non discriminatorio come si sta
invece verificando. Se il vincolo risultasse essere di natura finanziaria il
Consiglio di Amministrazione deve provvedere al più presto nel reperimento
delle risorse necessarie così come stabilito dal comma 10 della legge che così
recita: “... I consigli di amministrazione degli atenei e degli osservatori
definiscono preventivamente il fabbisogno di risorse finanziarie necessarie,
impegnando a tale scopo il riassorbimento delle risorse risultanti dalla
soppressione del numero dei posti di tecnico laureato corrispondente a quelli
messi in concorso. …”.
Pertanto
si chiede:
1)
di verificare e eventualmente aggiornare l’elenco dei destinatari della
legge inserendo il personale dell' “Area di Elaborazione dati”
2)
di intervenire per garantire un’applicazione omogenea e equa della
legge tra gli aventi diritto visto che i tempi, sanciti dalla legge, ancora ce
lo permettono.
Nell’attesa di un suo riscontro porgiamo alla M.V. i nostri più cordiali ossequi.
LE RSU - CGIL | Il Segretario CGIL - Umberto Deglincerti |