Al Magnifico Rettore
Università di Parma
SEDE

 

Oggetto: stato di applicazione della legge 14.01.1999. n. 4

La legge in oggetto aveva lo scopo di risolvere l'annoso problema dei tecnici laureati autorizzando le Università a bandire, nell'arco di cinque esercizi finanziari, concorsi per posti di ricercatore confermato riservati al personale delle stesse università.

L'amministrazione dell'Università di Parma dapprima ha predisposto un elenco del personale in servizio in possesso dei requisiti richiesti e successivamente ha affidato ai Presidi delle Facoltà la verifica dell’attività scientifica e alle Facoltà il reperimento delle risorse finanziarie all’interno del budget a loro assegnato.

Al riguardo vorremmo fare alcune considerazioni.

La prima riguarda l’elenco degli aventi diritto predisposto dall’amministrazione poiché scorrendo attentamente la lista ci sembra che abbia tralasciato, tra i destinatari della legge, “l’area Elaborazioni dati” quando la legge stessa parla di “funzioni tecniche” e non di “aree”. Mentre molti atenei italiani hanno provveduto ad inserire anche quest’area tra gli aventi diritto (si veda ad es. Bologna, Pisa, Verona). D’altro canto anche il nuovo contratto va in questa direzione facendo confluire in un'unica area l’area tecnico scientifica e quella di Elaborazione dati. Siamo convinti che in questo caso sia stata più una dimenticanza che una decisione interpretativa della stessa amministrazione.

La seconda considerazione riguarda invece la scelta di affidare alle Facoltà il reperimento delle risorse finanziare all’interno del budget a loro assegnato creando in tal modo una inaccettabile disparità di trattamento tra il personale in possesso dei medesimi requisiti sanciti dalla legge. Ne è conseguito che le Facoltà hanno assunto, nella assegnazione dei posti da bandire, comportamenti completamenti difformi. Alcune hanno bandito quasi totalmente i posti per gli aventi diritto, altre non hanno bandito alcun posto, altre ancora hanno privilegiato alcune figure di tecnici laureati a discapito delle altre. Inoltre riteniamo che le Facoltà dovrebbero, per chiarire questi comportamenti difformi e per garantire una maggiore trasparenza, dare comunicazioni ufficiali su come intendono muoversi per i posti ancora da bandire o esplicitare se esistono dei vincoli nell’assegnazione degli stessi al fine di garantire a tutti un trattamento equo e non discriminatorio come si sta invece verificando. Se il vincolo risultasse essere di natura finanziaria il Consiglio di Amministrazione deve provvedere al più presto nel reperimento delle risorse necessarie così come stabilito dal comma 10 della legge che così recita: “... I consigli di amministrazione degli atenei e degli osservatori definiscono preventivamente il fabbisogno di risorse finanziarie necessarie, impegnando a tale scopo il riassorbimento delle risorse risultanti dalla soppressione del numero dei posti di tecnico laureato corrispondente a quelli messi in concorso. …”.

Pertanto si chiede:

1)     di verificare e eventualmente aggiornare l’elenco dei destinatari della legge inserendo il personale dell' “Area di Elaborazione dati”

2)     di intervenire per garantire un’applicazione omogenea e equa della legge tra gli aventi diritto visto che i tempi, sanciti dalla legge, ancora ce lo permettono.

 Nell’attesa di un suo riscontro porgiamo alla M.V. i nostri più cordiali ossequi. 

LE RSU - CGIL Il Segretario CGIL - Umberto Deglincerti